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5 stars
Ciò che sarebbe sciocco sarebbe di essere sempre stoici: ci si esaurirebbe per niente.
Mi è venuta voglia di rileggere La Nausea dopo aver letto Camus e il suo Straniero; il sentimento fondamentale che Sartre cerca d'esprimere mi tocca a distanza di anni, nel profondo, di nuovo. L'impossibilità di riuscire a esprimersi, di comprendere sé stessi e il mondo... Sia Antonio che Anny 'si sopravvivono' in una realtà così distante da loro che sembra averli già inghiottiti e digeriti, e non avessero nient'altro da dire.
E arriverei - al passato, soltanto al passato - ad accettare me stesso
Ma l'intero libro è anche un modo per tentare di giustificare la propria esistenza - flebilmente, docilmente. Leggendo, la nausea che si descrive nel libro - dolce e impastata - sembrava posarsi anche nella mia bocca, ma non la rifuggivo, anzi: tentavo di assaporarla anche e soprattutto lontano dal libro, nella …
Ciò che sarebbe sciocco sarebbe di essere sempre stoici: ci si esaurirebbe per niente.
Mi è venuta voglia di rileggere La Nausea dopo aver letto Camus e il suo Straniero; il sentimento fondamentale che Sartre cerca d'esprimere mi tocca a distanza di anni, nel profondo, di nuovo. L'impossibilità di riuscire a esprimersi, di comprendere sé stessi e il mondo... Sia Antonio che Anny 'si sopravvivono' in una realtà così distante da loro che sembra averli già inghiottiti e digeriti, e non avessero nient'altro da dire.
E arriverei - al passato, soltanto al passato - ad accettare me stesso
Ma l'intero libro è anche un modo per tentare di giustificare la propria esistenza - flebilmente, docilmente. Leggendo, la nausea che si descrive nel libro - dolce e impastata - sembrava posarsi anche nella mia bocca, ma non la rifuggivo, anzi: tentavo di assaporarla anche e soprattutto lontano dal libro, nella mia esistenza.